In data 26 novembre 2009 (ma ne ho avuto notizia solo oggi), il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione ha emanato una direttiva “per la riduzione dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni e per il miglioramento della qualità dei servizi e delle informazioni on line al cittadino”, che si inquadra nell’ambito degli indirizzi di modernizzazione delle Amministrazioni Pubbliche relativamente all’adozione di iniziative e strumenti di trasparenza, di relazione, di comunicazione e di informazione verso i cittadini.
Obiettivo della direttiva è “sviluppare, promuovere e diffondere nelle PA un processo volto a fornire, attraverso i propri siti web, un accesso diretto, semplificato e qualitativamente valido alle informazioni e ai servizi resi all’utenza (utenza? Ma da quando i cittadini sono “utenti” e le PA aziende?), migliorandone la fruibilità. A tal fine viene introdotto l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di rendere identificabili i propri siti istituzionali, eliminando al contempo gli innumerevoli siti registrati, attivati e non più aggiornati affinché non siano raggiungibili dai cittadini né direttamente, né per tramite dei motori di ricerca”.
Per il raggiungimento di tali obiettivi la direttiva rimanda a “Linee Guida“, che verranno pubblicate a 90 giorni dall’emanazione della direttiva, e ad un “Vademecum” che verrà reso disponibile sul sito istituzionale www.innovazione.gov.it. I siti della PA, inoltre, dovranno essere registrati tutti sotto il dominio gov.it ai fini di riconoscibilità e autorevolezza.
L’assistenza tecnica per l’iscrizione al dominio gov.it verrà fornita dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica della Pubblica Amministrazione), mentre il supporto formativo e informativo alle PA verrà fornito dal Formez secondo le indicazioni del Ministero.